Paralisi da analisi: come sconfiggerla e portare a termine i progetti

Paralisi da analisi: come sconfiggerla e portare a termine i progetti

Può capitare di rimanere bloccati per tanto, troppo tempo nella fase di analisi e progettazione di una storia.

Gli americani usano due parole precise per riferirsi agli autori che scrivono le loro storie senza avere un piano chiaro (pantser) e a quelli che, invece, pianificano tutto nei dettagli (plotter).

Questo articolo, per la sua stessa natura, è rivolto ai plotter. Sono loro, infatti, a rischiare di rimanere impantanati a lungo nella fase progettuale del lavoro di scrittura. In alcuni casi, la fase di scrittura potrebbe non partire proprio mai, o eccessivamente in ritardo, con conseguente frustrazione, perdita di tempo e della freschezza necessaria per affrontare un progetto lungo e impegnativo quale la stesura di un romanzo.

Paralisi da analisi

In psicologia, esiste una definizione per riferirsi ai casi di blocco nella fase di progettazione: la paralisi da analisi.

Consiste nel dedicare un tempo molto lungo alle riflessioni. In tal modo, si evita di prendere una decisione e di agire.

Questo può accadere nei casi in cui le opzioni a disposizione sono tante. Così, nel tentativo di individuare la soluzione perfetta, si rimane bloccati.

Quando ci si ritrova in una situazione del genere, a volte il costo di continuare a riflettere per trovare la strada ottimale è talmente alto da rendere preferibile scegliere un percorso e seguirlo.

Anche nella vita, la paralisi da analisi può condurre alla perdita di ottime opportunità. Nel caso dei propri progetti narrativi, invece, comporta la loro mancata realizzazione, con conseguente frustrazione e il rischio di trovare il processo pesante e complesso al punto di decidere di rinunciare.

Tra le cause della paralisi da analisi, quelle preponderanti sono la marcata tendenza al perfezionismo e la paura di sbagliare.

Questo articolo approfondisce l’argomento dal punto di vista psicologico.

Proviamo a capire quali strategie adottare per smetterla di tergiversare e iniziare a scrivere il tuo nuovo romanzo.

Sconfiggere la paralisi da analisi

Capire quando smettere di pianificare

Come si fa a capire quando arriva il momento per smetterla di progettare e iniziare a scrivere?

La risposta semplice è: quando la progettazione è conclusa.

Tuttavia, il problema risiede proprio nel comprendere quando la fase di progettazione può considerarsi terminata.

Per riuscirci, è necessario avere l’abilità di giudicare in modo accurato ciò che si sta facendo, ma non solo: occorre avere anche una visione per quanto possibile chiara sulle tue motivazioni e sulle tue resistenze, ovvero sulle forze che si contrappongono a ciò che desideri fare.

Prova a chiederti: perché non ho ancora iniziato la stesura del mio romanzo?

La risposta potrebbe essere: perché ho ancora del lavoro da fare prima di cominciare.

Ma potrebbe anche essere, per esempio, che la fase di progettazione è più divertente, più creativa, meno faticosa, tutte ragioni che ti trattengono dal procedere.

Per riuscire a capire se sei arrivato al termine della fase di progettazione sana e utile, è necessario che ti concentri su domande specifiche, e che tali domande riguardino la storia.

Sei partito da alcune immagini e personaggi, da un canovaccio di storia.

Lo hai via via sviluppato (magari utilizzando il metodo delle mappe mentali), hai risposto alle domande per riempire i vuoti, hai approfondito dinamiche e punti di svolta della storia.

Quando raggiungi un punto in cui non ci sono ulteriori domande necessarie per lo sviluppo della trama, allora è giunto il momento di procedere.

Per riuscire a farlo con convinzione, è di aiuto avere chiaro in cosa consista una storia con precisione, in modo da avere la ragionevole certezza di averne progettata una in tutte le sue parti.

In tal senso, seguire un modello strutturale (tre atti, viaggio dell’eroe, Save the cat, per citarne alcuni) può consentirti di avere una sorta di check-list, un riferimento chiaro di cosa ti serve per completare la progettazione e iniziare la stesura della tua storia.

Un ulteriore motivo di stasi precedente alla stesura può essere quella di documentazione. In base alla storia che intendi raccontare, potrebbe essere consigliabile, se non addirittura indispensabile, raccogliere le informazioni necessarie.

Tuttavia, anche in questo caso occorre agire con lucidità. Qualsiasi ambito di studio e di documentazione è potenzialmente infinito.

Prova a individuare il punto e il momento in cui decidere che hai sufficienti dati a disposizione. Non farti tenere bloccato dalla mania di perfezionismo perché potrebbe tenerti fermo troppo a lungo.

Ricorda che, dopo la stesura, avrai ancora tempo e spazio per dedicarti a correzioni e approfondimenti.

Quindi, se anche appartieni alla squadra dei plotter più convinti, tieni sempre a mente qual è il tuo reale obiettivo: scrivere una storia. Non avere uno schema di storia perfetto e completissimo, ma scrivere una storia che altri possano leggere.

Con questo obiettivo chiaro di fronte a te, riuscirai a sganciarti con più facilità e affronterai finalmente la fase di stesura.

Focalizzarsi su obiettivi di breve termine

Un’altra ragione che potrebbe frenare è farsi spaventare dalla mole di lavoro e di tempo necessari per portare a termine il proprio progetto.

Scrivere un romanzo è un’attività onerosa. Richiede tante ore, tante energie mentali, un lungo periodo di dedizione.

Questo può intimidire. Potrebbe innescare il timore di non essere in grado di farcela, che si tratti di un cammino troppo lungo e impegnativo per te.

Per provare a ingannare questo tipo di processo mentale, e al contempo assecondare la tua natura di plotter, un buon metodo può essere costituito dal porsi obiettivi di breve termine.

Sostituisci l’obiettivo di lungo termine (ovvero: Devo completare il romanzo), con tanti piccoli obiettivi di breve termine.

Da bravo plotter, al termine della progettazione potresti avere compilato una scaletta precisa di tutto ciò che accade nella storia.

Prendi la prima scena e poniti l’obiettivo di portarla a termine. Scrivila e, una volta completata, spunta il primo obiettivo come raggiunto.

Fai la stessa cosa con la seconda scena, con la terza, poi con la prima parte o il primo atto.

In questo modo, vedrai via via andare al loro posto i singoli mattoncini del tuo progetto. Questo influirà come stimolo positivo per l’intero percorso che ti porterà, infine, a ritrovarti tra le mani la prima stesura completa del tuo romanzo.

Affrontare le proprie resistenze e paure

Una paura alla base di un blocco nella fase di progettazione può essere connessa alla maggiore semplicità di pensare alle cose, contrapposta alla difficoltà decisamente maggiore di agire e di avere un impatto sul mondo esterno.

Un altro fattore potrebbe essere il non sentirsi pronti per scrivere la storia che si sta progettando, per insicurezze o per via di condizionamenti esterni.

Il primo passo che occorre sforzarsi di fare, in questi casi, è correre il rischio. Fidarsi del proprio intuito e andare avanti.

Ogni passo conduce verso una condizione nuova. Porterà a imparare qualcosa.

Le tue paure rappresentano un freno rispetto ai tuoi obiettivi e ai tuoi sogni.

Se ti sei imbarcato nell’impresa di pensare e progettare una storia, è assai probabile che tu desideri davvero raccontarla, che vuoi farla arrivare alle orecchie e al cuore di qualcuno.

L’unico modo per farlo è fare quel piccolo passo dentro le tue paure, abbattere le resistenze e avvicinarti al tuo vero obiettivo. 

Conclusioni

Se sei un plotter, se prima di dedicarti alla stesura di un romanzo ami progettarla nei minimi particolari, potrebbe esserti capitato (o magari è proprio la tua situazione attuale) di rimanere impantanato per tanto, troppo tempo nella fase di progettazione.

In quei casi, può innescarsi la cosiddetta paralisi da analisi: si continua a ritenere che non tutti gli elementi siano al posto giusto, anche quando in verità lo sono, o semplicemente c’è quell’inevitabile, seppur piccola, percentuale di elementi ancora non del tutto chiari e definiti.

Abbiamo visto alcuni possibili metodi e approcci mentali per superare questo blocco.

Riepiloghiamoli:

  1. capire quando è arrivato il momento di andare oltre
  2. concentrarsi su obiettivi di breve termine
  3. affrontare paure e resistenze

Se troverai la tua via di fuga dalla paralisi da analisi, potrai finalmente smetterla di procrastinare, passare alla stesura del tuo romanzo e avvicinarti al tuo obiettivo.

Considera sempre che la stesura non è il passaggio finale. Anzi, è solo l’inizio di una nuova fase che richiede altrettanto lavoro, se non addirittura maggiore.

Ci sarà quindi tempo e modo per intervenire su eventuali difetti, buchi narrativi e problemi strutturali.

E tu ti consideri un plotter o un pantser? Nel primo caso, ti è mai capitato di affrontare la paralisi da analisi? Come hai fatto per sbloccarti? E cosa consiglieresti a chi sta vivendo quella stessa fase di blocco?