Frontiers (2007)

Anno di uscita
1987
Titolo originale
Frontière(s)
Regia
Xavier Gens
Genere
action, splatter, torture porn
Cast
Karina Testa, Samuel Le Bihan, Estelle Lefebure, Aurelien Wink
Durata
108'
Paese
Francia/Svizzera
Voto
6.5

Frontiers è uno di quei film che arriva nelle sale cinematografiche quatto quatto, senza grande battage pubblicitario, e ti chiedi come sia stato possibile che “ce l’abbia fatta”, considerando che si tratta di una co-produzione franco/svizzera, che il regista è poco più che un esordiente (ha solo Hitman all’attivo) e che c’è tanto stramaledetto sangue. E verso la fine della pellicola, è inevitabile che un sorrisino soddisfatto ti rimanga stampato sul viso. Per forza.

L’inizio è dinamico, e segue il tentativo di fuga da parte di una banda di giovani che hanno appena compiuto un colpo in una banca, probabilmente con lo scopo di aiutare economicamente una loro amica rimasta incinta. Sfruttando il tumulto per strada causato da scontri e rivolte di natura politica, i ragazzi viaggiano spediti verso la frontiera, non prima di aver assistito alla morte di uno di loro, nonché fratello della ragazza incinta, a causa di una pallottola ricevuta in pieno addome a seguito di uno scontro a fuoco con la polizia. Si separano e proseguono la fuga a bordo di due auto.

I primi due ragazzi giungono in un piccolo albergo prossimo alla frontiera col Lussemburgo, ed è lì che il film entra nel vivo, accompagnando pian piano lo spettatore nella follia e deviazione di una “famiglia” caratterizzata da un padre padrone tedesco e filo-nazista (personaggio estremamente stereotipato) e da vari figli e figlie che lo seguono ciecamente, perpetrando orrendi crimini, uccidendo e macellando uomini, mangiandoli. Il padre è anche colui che stabilisce i legami, sancendo veri e propri matrimoni volti all’ampliamento della famiglia ed al mantenimento del puro sangue ariano (altro concetto molto banale, perlopiù che il fine viene perseguito in maniera incomprensibile, visto che approva qualsiasi unione e qualsiasi figlio).

La vicenda vive di espedienti che variano dalla banalità all’incomprensibile, nel senso che determinate azioni dei protagonisti risultano proprio indigeribili: ad esempio, il tentativo di fuga dei primi due ragazzi in seguito ad un incidente d’auto è ridicolo, poiché decidono di entrare in una caverna, una sorta di vecchia miniera, per poi infilarsi in un cunicolo strettissimo senza alcun motivo. Il finale è caratterizzato da un festival gore tutto da gustarsi, con morti violente, esplosioni e sangue in quantità.

Registicamente, ci troviamo di fronte ad una prova caratterizzata da luci ed ombre: si passa da sequenze assolutamente impeccabili, come l’angosciante percorso all’interno del cunicolo o l’uscita dalla casa di Yasmine in seguito ad una lunga serie di scontri corpo a corpo ed a fuoco, ad altre invece più discutibili per il taglio documentaristico (a tal proposito, si vedano le prime fasi del film) che, per quanto voluto, si adatta relativamente poco allo stile della pellicola.

A dispetto dei difetti elencati, tuttavia, Frontiers ha l’indubbio merito di offrire buoni momenti ed un finale movimentato e godurioso per gli amanti dello splatter, appropriandosi di diritto dello scettro di film più sanguinolento arrivato nelle nostre sale cinematografiche negli ultimi tempi. Che nessuno gridi al miracolo, per carità, ma visione godibile.

Frontiers (2007)
Voto del redattore
6.5
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6.5