Hostel (2005)

Anno di uscita
1987
Titolo originale
Hostel
Regia
Eli Roth
Genere
torture porn
Cast
Jay Hernandez, Derek Richardson, Eythor Gudjonsson, Jan Vlasak
Durata
95'
Paese
USA
Voto
6.5

Eli Roth lo abbiamo già incontrato su queste pagine in occasione del suo debutto, Cabin Fever, ed ora ci occupiamo del suo secondo film, quello che gli ha dato probabilmente la popolarità, vale a dire Hostel.

E’ la storia di tre ragazzi in viaggio di piacere (in tutti i sensi) ad Amsterdam, che si ritrovano infine in un paesino slovacco dopo aver seguito le indicazioni di un uomo che dice loro della semplicità con cui da quelle parti dei ragazzi americani possono rimorchiare. Sin dal loro arrivo pare tutto fin troppo bello: ragazze molto disponibili e disinibite dividono la stanza di un ostello con loro, e succede quel che deve succedere. Tuttavia la fregatura è dietro l’angolo: infatti, dopo una serata di sballo in cui vengono drogati dalle ragazze, uno dei tre sparisce misteriosamente, e la stessa sorte tocca poco dopo a Josh, che si risveglia incatenato ad una sedia.

Nella stanza in cui è rinchiuso vi è un uomo, col quale i ragazzi avevano compiuto parte del viaggio, che inizia a torturare Josh con vari strumenti ed in modi piuttosto cruenti e particolari. Il ragazzo vomita dal terrore, un terrore ottimamente reso da Derek Richardson, e non avrà scampo. L’unico superstite, dunque, rimane Paxton, visto che Oli, il primo a sparire, si scopre già morto e decapitato. Una delle ragazze slovacche lo adesca in una sorta di vecchia fabbrica abbandonata che a suo dire è adibita a museo, ed è lì dentro che pian piano la verità esce allo scoperto.

Una sorta di organizzazione, denominata Elite Hunting, sta dietro il traffico di uomini che, una volta catturati, vengono dati in mano a persone comuni che pagano per poter uccidere. In base alla provenienza della vittima varia la tariffa, ed i torturatori/assassini hanno totale libertà di decidere come infierire sul corpo prima di portarlo alla morte. Concetto quanto mai inquietante, così come è agghiacciante l’idea che qualcuno possa pagare per avere a disposizione un uomo sul quale perpetrare le proprie folli manie.

Roth si districa piuttosto bene nelle trame di una vicenda inizialmente molto leggera e giovanile, contesto che pare particolarmente caro al regista americano, e che via via si addentra nei meandri di una autentica follia, tra bande di bambini disposti ad uccidere per un pacco di caramelle ed individui disposti a tutto pur di provare il brivido di infliggere dolore e morte. Non viene ovviamente negata una notevole quantità di violenza e sangue, sebbene alcune delle torture vengano mantenute fuori campo.

Buone le prove dei ragazzi, capaci di rendere con realismo l’assoluto terrore nei momenti precedenti all’inizio delle torture, e buoni i tempi registici, con stacchi tutti azzeccati ed esterni particolarmente belli, oltre ad un utilizzo della macchina mai sopra le righe eppure efficace. Tuttavia, non si può non sottolineare una generale leggerezza nel dipingere una cultura, quella dell’est Europa, esageratamente stereotipata, e della quale viene offerta un’immagine in un certo senso offensiva, così come spesso irritanti sono i continui riferimenti alla provenienza dei ragazzi, come se il fatto che siano americani possa aprire loro infinite porte con estrema facilità.

Accattivante l’idea di una struttura organizzata alla quale è possibile rivolgersi per sfogare i propri istinti malati, un qualcosa di apparentemente folle, ma allo stesso tempo, forse, fin troppo vicino a noi.

Hostel (2005)
Voto del redattore
6.5
Voto dei lettori0 voto
0
6.5
  1. Inquietante, agghiacciante, autentica follia… naaaa!!! Non ho trovato all’interno del film nulla di tutto questo! E’ tutto troppo organizzato, addirittura l’associazione ha un biglietto da visita. Sono solo un branco di ricconi che non hanno un cacchio da fare e che vogliono provare un brivido nuovo: quello di vedere un uomo agonizzare e morire sotto le proprie torture mwhuwhua!
    [I ragazzi vomitano na continuazione.]

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