Martyrs (2008)

Anno di uscita
2008
Titolo originale
Martyrs
Regia
Pascal Laugier
Genere
religione, splatter, torture porn
Cast
Morjana Alaoui, Mylène Jampanoï, Catherine Bégin, Robert Toupin
Durata
97'
Paese
Canada/Francia
Voto
7.5

A volte capita. Ti prendi il tuo tempo, ti metti comodo e guardi un film, staccando completamente col mondo e provando a perderti nella storia che vedi scorrere davanti ai tuoi occhi. Tutto normale, quindi cos’è che capita solo “a volte”? Il vivere fisicamente un film, sentire le reazioni del tuo corpo e delle tue viscere che urlano dolore o che si rattrappiscono cercando di scappare. Ed alla fine ti ritrovi totalmente preda degli eventi, sperando che finisca presto eppure provando una sorta di inevitabile attrazione/repulsione. Potremmo chiamarlo shock, anche se probabilmente è un termine troppo forte. Fatto sta che è bene metterlo subito in chiaro: Martyrs non vi lascerà indifferenti, tutt’altro.

Opera seconda del francese Pascal Laugier, già distintosi col debutto Saint Ange (del quale ci occuperemo prossimamente), il film si apre con la fuga disperata di una ragazzina, Lucie, dal volto tumefatto e dal corpo ricoperto di tagli, sangue e lividi. Risulta subito evidente che è stata prigioniera e seviziata da qualcuno dal quale è riuscita a scappare, ma non racconterà mai nulla a nessuno dell’esperienza che ha vissuto. Quindici anni più tardi, Lucie si introduce in una casa ed uccide a colpi di fucile un’intera famiglia di quattro persone. Sembra preda di una qualche forza o voce che le impone di agire, e non tarda a manifestarsi una creatura minacciosa che la costringe, tra le altre cose, a farsi del male ed a praticarsi tagli con un rasoio. In suo soccorso giunge l’amica di sempre Anna, che proprio Lucie aveva chiamato dopo aver compiuto la strage, informandola del fatto che finalmente aveva trovato i suoi aguzzini e si era vendicata.

La prima fase del film lascerebbe pensare alla presenza di elementi sovrannaturali nella storia, cosa che invece viene cancellata totalmente intorno a metà film, lasciando spazio ad una serie di scene cruente, drammatiche, dolorose. Il disagio dello spettatore è un qualcosa di fisico, di tangibile, che attanaglia, ed è solo alla fine che, dopo il percorso nel dolore compiuto dalla malcapitata Anna, i nodi giungeranno al pettine, svelando le motivazioni e gli scopi di alcune persone dedite alla martirizzazione. Il finale lascia di stucco, sia per impatto visivo (un make-up di eccellente livello sempre capace di colpire nel segno) sia per impatto emotivo.

E’ difficile strutturare un discorso su Martyrs ed organizzare i pensieri in forma coesa ed unitaria. In realtà, neanche chi sta scrivendo adesso queste parole ha ben chiaro se il film sia bello o meno, ma è certo di una cosa: è una pellicola sconcertante, che prima prende a pugni nello stomaco ed infine ti stordisce con una stoccata finale inaspettata, che mette in gioco temi addirittura mistici. Sconsigliato a chi è facilmente impressionabile, per via della massiccia presenza di sangue e di torture di varia natura (Laugier rischia anche di essere accusato di misoginia, viste le sequenze di violenze su donne), Martyrs è un passaggio fondamentale per il cinema estremo contemporaneo, e si impossessa del titolo di film più disturbante e malato degli ultimi tempi.

Martyrs (2008)
Voto del redattore
7.5
Voto dei lettori0 voto
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7.5